
Dati sintetici:
Non è raro il caso che per radicato senso di appartenenza, passione, esemplare e affettuoso desiderio di emulazione – talvolta per sollecitazioni promosse da casuali contingenze, una stessa famiglia abbia offerto, alle Forze Armate e quindi alla Patria, il contributo di impegno e sacrifici, espresso, in “coro”, da propri componenti. Due, tre e più. Così per i fratelli Omiccioli, così per i Micci, i fratelli Ottaviani e Omicini, tutti Aviatori della Provincia di Pesaro e Urbino che con dedizione e valore hanno scritto le loro “storie” nei cieli di guerra. Arricchisce l’intelletto – e non solo – leggerle con animo attento.
Mezio MICCI nasce a Piagge il 29 Marzo 1914, frequenta l’Istituto tecnico-commerciale “Bramante”, in Pesaro, diplomandosi Geometra nel 1933.
Allievo Ufficiale Pilota di complemento, nel Luglio del 1935 si brevetta pilota d’aeroplano su velivolo Caproni-100 presso la Scuola di volo di Roma-Littorio comandata dal pesarese Nullo Renganeschi.
Nominato Sottotenente nel Settembre dello stesso anno viene inviato alla Scuola di specializzazione di Foggia.
Abilitandosi alla guida del biplano B.R.2, ne esce con la qualifica di “Pilota militare” in data 26 Marzo 1936. Assegnato – dall’Aprile – all’8° Stormo da Bombardamento Terrestre per svolgervi il servizio di prima nomina, ha l’opportunità di compiere il “passaggio” sui plurimotori S.81 e Caproni 310. Il 1° Dicembre 1936 transita al 16° Stormo B.T. in forza al quale, pur essendo Ufficiale di complemento, ottiene una serie di periodiche autorizzazioni a permanere in servizio attivo tanto che fra il Luglio 1938 ed il Giugno 1939 è protagonista di numerose missioni di guerra nei cieli di Spagna.
Dopo il rimpatrio, il 15 Luglio 1939 è assegnato al 34° Stormo B.T. basato a Catania agli ordini del Col.Mazzini. Nei ranghi di tale Reparto consegue l’abilitazione al pilotaggio del trimotore S.M.79 (Agosto 1939) e, contestualmente, ottiene la nomina ad Ufficiale in Servizio Effettivo-Ruolo Naviganti assieme alla qualifica di capo-equipaggio. Nel Marzo 1940 gli viene attribuito un “Encomio” dal Comando Aeronautica della Sicilia così motivato : “Primo pilota di S.79, essendosi verificata la rottura di un pneumatico di una ruota durante la partenza, riusciva con pronta ed abile manovra a decollare e successivamente ad atterrare evitando ogni ulteriore danno al prezioso materiale di volo “.
Promosso Tenente, affronta il periodo iniziale del 2° Conflitto con il 53° Gruppo, operando intensamente ai comandi degli S.M.79 dello Stormo, sull’isola di Malta e sul Mediterraneo, effettuando missioni anche notturne, come il 21 Giugno – sull’isola – avendo a bordo lo stesso Colonnello Mazzini. Il pomeriggio del 9 Luglio 1940 compie azioni di bombardamento contro unità navali britanniche nel corso della nota battaglia di Punta Stilo.
Attività di guerra sempre più impegnativa e rischiosa, specie su Malta, trasformata dagli inglesi in una vera “fortezza” irta di batterie antiaeree, fotoelettriche, temibili caccia monoplani Hurricane e dotata delle prime postazioni di rilevamento Radar. Non è quindi casuale che a questo primo ciclo operativo si colleghi il conferimento, al Tenente Micci, una prima Medaglia d’Argento al V.M..
Nel Dicembre 1940, per la grave situazione creatasi sul fronte dell’Africa Settentrionale, anche i trimotori del 34° Stormo vengono trasferiti in Cirenaica per operare in contrasto all’avanzata nemica che appare inarrestabile. Per Micci, il volo Catania-Bengasi/Benina è compiuto il 16 Dicembre 1940, l’inizio di un nuovo, difficile periodo durante il quale anche i “79” del reparto devono impegnarsi al limite contro le dilaganti colonne blindate britanniche, non soltanto bombardandole ma abbassandosi sovente a mitragliarle mentre la RAF domina il cielo con i numerosi e combattivi caccia Hurricane armati ciascuno con ben otto mitragliatrici.
Questa logorante “campagna” africana, dopo il duro periodo iniziale, termina con il rientro in Italia, il 31 Maggio 1941, con la soddisfazione per Micci di aver concretamente operato a sostegno della prima controffensiva di Rommel. Meritatamente gli giunge una nuova ricompensa al V.M. (Medaglia di Bonzo) ma anche il triste “peso” di aver perduto il fratello Italo, Aviere scelto marconista, il cui velivolo non è rientrato da un volo di guerra compiuto il 3 Gennaio 1941. Dolore rimasto a lungo, in Mezio, quasi un senso di colpa, poiché era stato lui ad ordinare quella fatale missione senza ritorno.
Nel corso della permanenza in Patria, il tenente trova il tempo anche per effettuare il “passaggio” sul bimotore FIAT BR.20. Un terzo ciclo operativo in Nord-Africa, Mezio Micci lo inizia il 2 Agosto 1942 ed è durante tale impegnativa fase che – con anzianità 18/6 – viene promosso Capitano. Con questo grado, sul campo di Gorizia, il 25 Agosto 1942 entra a far parte del 1° Nucleo Addestramento Aerosiluranti.
Dopo l’8 Settembre ’43 e le tristi vicende che ne seguirono, ritroviamo, nell’Aprile del 1945, il Capitano Micci presso il Posto di Raccolta di Pesaro dopo di che – “a domanda” – egli viene collocato in ausiliaria per poi essere assegnato alla “riserva”.
Tornato alla vita civile, per lunghi anni riprende ad esercitare con apprezzata capacità la professione di Geometra senza tuttavia mai abbandonare i contatti con gli ambienti associativi della “sua” Arma Aeronautica.
Oltre alle decorazioni al Valor Militare, Mezio Micci si fregiava della Croce al Merito di Guerra per la campagna nei cieli di Spagna ed altri riconoscimenti ufficiali dello Stato italiano e del Governo spagnolo riferiti anch’essi alle Operazioni Militari Spagna.

– Capitano Pilota – Regia Aeronautica
Medaglia d’Argento al V.M.
Pilota di velivolo da bombardamento partecipava a numerose incursioni contro obiettivi terrestri e navali, dimostrando in ogni continegenza, di fronte alla più violenta reazione avversaria, sereno sprezzo del pericolo, dedizione al dovere ed ottime qualità professionali.
Cielo del Mediterraneo Centrale, 11 giugno 1940 – 2 settembre 1940
Seconda Guerra Mondiale

– Capitano Pilota – Regia Aeronautica
Medaglia di Bronzo al V.M.
Capo equipaggio di velivolo da bombardamento, partecipava a numerose azioni contro la flotta e su munite basi del nemico. Incurante della violenta reazione nemica, che gli colpiva più volte l’apparecchio, riusciva sempre a conseguire risultati efficaci. Dimostrava in ogni circostanza perizia ed alto senso del dovere.
Cielo del Mediterraneo Centrale e dell’Africa Settentrionale, settembre 1940 – marzo 1941
Seconda Guerra Mondiale