Mari Giuseppe

Dati sintetici:

Luogo e data di nascita: Urbino, 30/12/1911

Luogo e data di morte:  …

Tipologia: Decorato

Famiglia: Mari

Relazioni con altre persone:


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Biografia

Giuseppe Mari nasce ad Urbino il 30 dicembre 1911.
Professore di materie letterarie, filosofia e storia, ha insegnato nelle scuole medie di Urbino (avendo per alunno tra l’altro Ferdinando Salvalai, poi morto eroicamente durante la Resistenza con Giannetto Dini) e di Pesaro oltre che in vari istituti superiori della provincia.
Durante il secondo conflitto mondiale gli è stata conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare </A>; nell’immediatezza dell’armistizio (8 settembre 1943), infatti, si è reso protagonista, assieme alla sua formazione, di un significativo episodio di resistenza dell’Esercito Italiano all’aggressione tedesca.
Di fronte ai tedeschi che intimavano il disarmo, in una temperie caratterizzata da massima confusione, dal dileguarsi delle Istituzioni civili, politiche e militari in qualità di Vice Comandante della VI Batteria Costiera nella zona di Orbetello, decise il 9 settembre del 1943 di combattere contro i tedeschi che intimavano il disarmo del reparto italiano. Dopo duro scontro i soldati tedeschi sono costretti a ripiegare.
Evitata così la deportazione in Germania, rientra in provincia diventando presto un punto di riferimento importante dell’organizzazione dei primi Nuclei della Resistenza prima in Urbino e poi nelle montagne dell’Appennino.
Comandante partigiano, col nome di battaglia di “Carlo”, dirige il II Battaglione della V Brigata Garibaldi Pesaro, guidando la formazione in importanti azioni, che si risolsero in altrettanti successi militari, contro le truppe nazi-fasciste impegnate nelle operazioni di rastrellamento e antiguerriglia.
Ai primi di agosto del 1944 viene nominato Vicecomandante della Divisione Garibaldi Marche e il 2 settembre il CLN delle Marche gli affida il comando della stessa, incarico perdurato fino allo scioglimento della Divisione.

Nell’immediato dopoguerra anche grazie al prestigio conquistato nella Resistenza e alle sue indubbie doti politiche e intellettuali decide di dare il suo contributo alla ricostruzione civile e morale del Paese impegnandosi direttamente in politica, ricoprendo incarichi direttivi.
Assessore comunale di Pesaro, diviene Assessore in Provincia nel 1956 e Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino dal febbraio 1957 al maggio 1959.       In Consiglio Provinciale in successive legislature sarà Assessore sia in quella del 1970 che in quella del 1975.
Ha svolto una lunga e costante attività pubblicistica su giornali e riviste, ha pubblicato racconti e libri per ragazzi quali “Due ragazzi contro le SS” e “Padellino”, uno tra i primi libri per ragazzi sulla Resistenza pubblicato nel 1949, liberamente ispirato alla vera storia del giovanissimo partigiano Enzo Merli.
Nel 1965 dopo una meticolosa ricerca storiografica pubblica il volume “Guerriglia sull’Appennino” a tutt’oggi la più completa ricostruizione degli avvenimenti resistenziali nella nostra Regione. Altri contributi per lo studio di quegli anni cruciali per la storia d’Italia sono: “La resistenza in provincia di Pesaro e la partecipazione degli jugoslavi” del 1964 e “Pesaresi nella guerra, quattro storie di dignità e coraggio“, Pesaro 1996.
In queste opere il suo vissuto esperienziale personale non si è tradotto in una memorialistica soggettivistica ma è invece divenuto un elemento di guida ad un lavoro di ricostruzione storiografica degli eventi resistenziali.
E’ stato Vice Presidente dell’ANPI provinciale e Presidente dell’Istituto Pesarese per la Storia del Movimento di liberazione. In queste due enti diede un apporto fondamentale sia di carattere organizzativo che culturale.


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Decorazioni
Portale delle Memorie - Decorazioni al Valor Militare - Medaglia d'Argento

– Tenente Artiglieria

Medaglia d’Argento al V.M.

Valoroso ufficiale, in un’azione particolarmente difficile si slanciava con i suoi uomini, ai quali era di costante esempio, contro una grossa formazione nemica. Incurante del tiro concentrato, attaccava il nemico persistendo nell’azione fin tanto che non lo vedeva in fuga.

Albini (Grosseto), 9 settembre 1943
Operazioni anti-tedesche post-armistizio – Seconda Guerra Mondiale