Con intelligente, costante attività, sprezzando ogni pericolo, portandosi in prima linea ogni qualvolta occorreva dare impulso all'azione, guidò il proprio reggimento, che aveva già subito numerose perdite, specialmente di ufficiali, a successivi attacchi di trincee nemiche, rimanendo in alcuni tratti a prendere posizione e a brevissima distanza da esse, in altri ad impadronirsene, ed a rafforzare, sotto il fuoco nemico, con solidi trinceramenti, la linea delle nostre truppe sulle falde del Monte S. Michele.
Alture Monte San Michele, dal 9 al 30 giugno 1915