Da BALLERINI Angelo – nato a Montelabbate il 23 Febbraio 1893, la conferma che il valoroso comportamento, in guerra, non è necessariamente il logico risultato di una educazione fondata su rigide tradizioni militari.
Muratore, come il padre ed altri tre fratelli, Angelo dava con capacità il proprio contributo al buon andamento dell'azienda edile familiare i cui componenti – nessuno escluso – nei giorni di riposo si dedicavano alla comune passione per la musica. Affiatato quintetto – contrabbasso, fisarmonica, clarinetto, sax, violino – che ogni sabato, simpaticamente intratteneva gli ammirati paesani.
Con l'entrata dell'Italia nella Grande Guerra, l'impresa-Ballerini chiudeva. Deposti cazzuole e strumenti, tutti i quattro giovani – militarizzati – venivano destinati ai diversi fronti seguendo con patriottica coerenza la via del dovere secondo "valori" ben presenti anche in famiglie dedite ad una semplice vita industre fatta di duro lavoro.
E per i fratelli Andrea e Mariano, in prima linea sul Carso, fu "dovere" nel significato più altro : il primo caduto in combattimento nel Giugno del 1916 ; il secondo, deceduto nel Dicembre 1918, all'ospedale di Vicenza, per gravi ferite riportate.
Eventi che segnavano particolarmente il padre ma che non condizionavano la generosa dedizione di Angelo, validissimo mitragliere, distintosi in numerose azioni durante le fasi più cruente della guerra.
Inviato sul fronte francese con il II Corpo d'Armata italiano agli ordini del Gen. Albricci, anche in tale scacchiere si batteva da par suo in forza alla 907^ Compagnia-mitragliatrici, tanto che il 3 Ottobre 1918, ad Aisnè – in località Bois des Gouttes d'Or – era seriamente ferito ad un braccio e decorato della Medaglia d'Argento al Valor Militare "sul campo". In seguito conferiti altri riconoscimenti quali la Croce al Merito di guerra e la Medaglia commemorativa francese per la "campagna" 1916-1918.
Difficile il ritorno alla vita civile in quel di Montecchio, frazione di S.Angelo in Lizzola (PU), dove l'eco delle dolorose vicende belliche aveva per sempre cancellato la possibilità di riprendere l'attività imprenditoriale. Declinata anche l'offerta dello Stato – in riconoscimento dell'encomiabile comportamento in guerra – di ottenere una ambita "licenza" per aprire e gestire una tabaccheria, Angelo Ballerini sceglieva il ritorno all'antico mestiere del muratore, costretto però a sottoporre arte ed esperienza alle direttive di altre affermate imprese di costruzioni. Una condizione che, sovente, portava il nostro a ripensare quella verità senza tempo lasciataci dall'Alighieri "….Tu proverai sì come sa di sale – Lo pane altrui, e com'è duro calle – Lo scendere e il salir pel l'altrui scale… ".
Fatto non meno importante, le nozze con Maria che, forse non casualmente, rinsaldavano indirettamente il legame di Angelo con i già solidi principi di rispettosa dedizione alla Patria-Italia. Maria – infatti – figlia della maestra elementare Dirce Cinti, era nipote di Filippo Cinti, Tenente medico garibaldino durante la spedizione dei "Mille".
Come non bastasse, il suocero di Filippo, Francesco Cippitelli, affiliato alla mazziniana "Giovane Italia" era stato carcerato e processato dallo Stato Pontificio, con condanna a morte eseguita mediante fucilazione avvenuta a Corinaldo il 13 Maggio 1854, assieme ad altri tre compagni di fede.
Ora, con le nuove responsabilità familiari, proseguiva per Angelo quell'onestissima consueta vita di lavoro, a S.Angelo in Lizzola e poi a Pesaro (dal 1938), affrontando con estrema dignità e coraggio nuove prove, altri lutti e di nuovo indossando la divisa – durante il 2° Conflitto mondiale – per un breve periodo di richiamo alle armi.
Dei tre figli maschi nati dal matrimonio, Giovanni decedeva in tenera età in seguito a meningite ; Mario – geometra e promettente calciatore con la Vis-Pesaro e l'Anconetana – moriva ventiduenne, a Palermo, durante il servizio militare (1953).
Angelo Ballerini è scomparso a Pesaro l'11 Marzo 1968 lasciando al figlio Giuseppe – affermato e celebrato pittore – una preziosa eredità di ricordi ed una esemplare lezione di vita.