Fiorello FEDERICI è nato a Fano il 29 Aprile 1913. Ama il mare sin dall'infanzia e dopo aver frequentato le Elementari e le Medie vorrebbe iscriversi all'Istituto Nautico di Ancona ma particolari esigenze familiari lo spingono a "ripiegare" sulla pur importante "Scuola marittima" di Fano.
Il diploma, conseguito al termine dei corsi, lo abilita a vivere interessanti esperienze d'imbarco
ma soprattutto costituisce una valida premessa per il suo arruolamento - ventenne - nella Regia Marina .
Affronta periodi di specializzazione presso le Scuole CREMM e svolge l'impegnativo servizio militare con professionalità e competenza risultando attivo e "mobilitato" : in occasione della guerra italo-etiopica (1935-36) e durante le Operazioni Oltremare in Spagna (1936-39).
L'entrata dell'Italia nella seconda Guerra Mondiale
lo trova al comando del Dragamine
"Tenacemente" con il grado
di Nocchiero di 2^
classe.
Prima a Taranto e
poi nelle acque della Cirenaica,
l'unità opera a lungo
ed in situazioni sovente assai
difficili, numerose missioni
di dragaggio - specie a protezione
dei convogli diretti in Africa
Settentrionale - la cui
efficacia gli viene riconosciuta
con il conferimento della
prima Medaglia
di Bronzo al V.M..
Rientrato alla base di Taranto,
il 29 Ottobre 1942,
si comporta con coraggio e
generoso spirito d'iniziativa
nel tentativo di risolvere
una situazione di estremo
pericolo, meritando la seconda
Medaglia
di Bronzo .
In seguito allo sbarco Alleato in Sicilia (10.7.1943), Federici è tra i molti commilitoni che travolti dall'azione nemica, non possono evitare di essere catturati e avviati ad un primo periodo di prigionia. Periodo relativamente breve per il nostro, poiché dopo gli eventi armistiziali del Settembre, chiede di rientrare in servizio con la Regia Marina "cobelligerante".
Per effetto di tale scelta, la statunitense 5^ Armata gli affida il comando di un mercantile Liberty impiegato nel trasporto di materiali e derrate destinati alle retrovie dei fronti che lentamente risalgono la Penisola. Molte le missioni "navetta" sia in Adriatico che nel Tirreno.
Dopo la guerra, tornato alla vita civile - sempre in campo marittimo - una sorte beffarda lo sorprende, specie pensando alle sue trascorse attività di dragaggio.
E' l' 11 Dicembre 1948, quando davanti a S.Benedetto del Tronto, si sta collaudando un motopeschereccio : l'urto contro una mina vagante non vista, provoca la tragedia. Ben quattordici le vittime dell'esplosione.
Tra loro anche il "Comandante" Fiorello Federici.