"Valterino", conseguita la licenza-Media e distintosi quale ottimo sportivo - nuoto e tiro a segno - partecipava al corso di
volo a vela "preaeronautico" sul campo di Poggio Renatico ottenendo i brevetto "B". Con questo significativo precedente e spinto dal desiderio di seguire la carriera del fratello Enzo, Sergente, più anziano di cinque anni e già affermato pilota da Caccia ,dall'Ottobre 1938 ,
Walter era ammesso a frequentare il corso
Allievi Sergenti Piloti. Primo periodo a Ghedi (Brescia), poi alla scuola di Specialità di Castiglion del Lago, dove veniva affidato alle cure di un istruttore coi fiocchi : il
Maresciallo Guerrieri, anche lui fanese. E qui, il nostro ribadiva con i fatti come la "stoffa" dei fratelli Omiccioli fosse -

quanto a volo e pilotaggio - assai pregiata, potendo inoltre vantare di aver felicemente compiuto il "passaggio" sul moderno monoplano da caccia "
Macchi C.200-Saetta", allora ritenuto macchina difficile e "da naso".
Giovanissimo Sergente, all'inizio del 1940 veniva assegnato al
54° Stormo Caccia Terrestre di base a Treviso. In forza alla 369^ Squadriglia del 7° Gruppo, dopo un intenso periodo addestrativio, all'entrata dell'Italia nel
2° Conflitto mondiale, seguiva il reparto - armato sui Saetta - che dal 1941 veniva rischiarato sui campi della Sicilia per operare su Malta e sul Mediterraneo.
All'inizio di Febbraio, la notizia che Enzo era Caduto in combattimento nel lontanissimo
cielo etiopico di Gondar, pur rappresentando un doloroso evento ed una grave perdita, al tempo stesso diveniva per
Walter un esempio da seguire e soprattutto un impegnativo patrimonio morale da onorare. Sentimenti che egli recava in sé allorquando anche per lui giungeva l'ora di solcare i cieli di guerra.
L'ultimo giorno di Giugno
prima occasione per dimostrare
le proprie capacità durante
un breve combattimento fra
alcuni "200" e sei temuti
Hurricane,
con un aereo inglese probabilmente
abbattuto da Omiccioli.
Ancora gli Hurricane
basati a
Malta
affrontati il 25 Luglio nel
corso di un aspro "calderone"
fra opposte formazioni di
caccia ed un altro velivolo
della RAF accreditato al nostro.
Erano i prodromi di un lungo
ed assai "caldo" ciclo operativo
durante il quale il "cacciatore"
Walter Omiccioli
si batteva con valore e senza
risparmio. Il
26 Luglio, combattimento con
Hurricane del 185° Squadron
e abbattimento, attribuito
a "Valterino" del caccia pilotato
dal S.Tenente Wintson - visto
paracadutarsi e cadere in
mare. Due eventi
che gli facevano meritare
la
Medaglia
d'Argento al V.M..
Altre "vittorie" seguivano,
sempre nei confronti di Hurricane
: fatto precipitare il caccia
del Sergente Maltby ( 126°
Squadron), non riuscito a
salvarsi, il 26 Agosto.
Sempre su
Malta aspro
scontro fra numerosi Macchi
- decollati da
Pantelleria
- ed altrettanti Hurricane
del 249° Squadron (1°
Settembre) durante il
quale i due apparecchi britannici
abbattuti - i piloti S.Tenente
Smith e Sergente Kimberley,
entrambe uccisi - venivano
accreditati, in collaborazione
ad Omiccioli, sebbene il suo
aereo fosse stato a sua volta
mitragliato. In
Ottobre arrivava anche la
seconda
decorazione
al V.M. (Medaglia di Bronzo)
e la notorietà quale
giovane "asso" della Caccia
nazionale.
Dopo questo logorante periodo
lo Stormo rientrava in territorio

metropolitano
per riorganizzarsi ed armarsi
sul nuovo caccia
"M.C.202-Folgore"
per cui l'Aviatore fanese
tornava in azione sul finire
del 1942 anno in cui
Walter
rimaneva due volte ferito
vittima di altrettanti incidenti
di volo. Impegnative
missioni di scorta anche durante
la nota "
Battaglia" aeronavale
di Mezzogiugno (1942)
e relativo conferimento della
Croce
di Guerra al V.M. "sul campo".
Nuove "vittorie" giungevano
in Dicembre quando il 7°
Gruppo intercettava,
nel cielo di
Villa S.Giovanni
(Reggio Calabria), cinque
bimotori Blenheim.
Omiccioli collaborava
all'abbattimento di ben tre
incursori. L'episodio,
citato anche dal Bollettino
di guerra n. 551 diramato
il giorno 5, gli procurava
anche un'altra
Medaglia
di Bronzo al V.M..
Fra i pochi reparti della
R.Aeronautica inviati sul nuovo fronte
tunisino, anche il 54° Stormo ed anche qui - dal 27 Marzo - Omiccioli, sempre in forza al 7° Gruppo - basato a
La Fauconnerie - si metteva in luce aggiudicandosi - in collaborazione - altri due abbattimenti. In Aprile ed ai primi di Maggio : un bombardiere e un caccia "P-40" che faceva così salire a nove il numero degli abbattimenti individuali a lui attribuiti, oltre agli aerei distrutti al suolo. In una graduatoria ufficiosa relativa agli "assi" della Caccia italiana nella 2^ Guerra mondiale, un onorevolissimo palmares. Al termine della Campagna (13 Maggio 1943), ad
Enfidaville (Tunisia), con gli esausti apparecchi scampati alla distruzione, dopo un furioso bombardamento compiuto da 104 quadrimotori americani, Omiccioli assieme molti altri commilitoni cadeva inevitabilmente prigioniero degli Alleati ed era ristretto in diversi campi di
Tunisia ed Algeria : da Souk el Temis a Souk el Arba.
La
R.Aeronautica ed
anche la Luftwaffe,
in riconoscimento delle ben
403 missioni di guerra compiute
dal "cacciatore"
Omiccioli
- nei cieli di
Malta,
Mediterraneo e Tunisia,
lo ricompensavano con una
terza
Medaglia
di Bronzo al V.M. e una promozione
per Merito di Guerra.
In seguito agli eventi armistiziali,
Omiccioli aderiva al decreto-Badoglio e rientrava nei ranghi dell'Aeronautica cobelligerante, assegnato in un primo tempo ai servizi logistici a terra.
Terminato il conflitto, dal 15 Giugno 1947 veniva definitivamente destinato al
51° Stormo schierato sul campo di Lecce-Galatina. Reparto che in seguito si rischiarava sull'aeroporto di Treviso prendendo in carico, dalle Forze aeree statunitensi, i potenti (ma...usurati) caccia Thunderbolt "D".
A Treviso,
Omiccioli arricchiva la grande "famiglia" del 51° Stormo, con il suo patrimonio di esperienze sino a diventare una sorta di istituzione in seno al Reparto.
Promosso Maresciallo, poi Aiutante di Battaglia (con decorrenza 11 Maggio 1943), ribadiva le rare doti professionali sia con i Thunderbolt sia con gli aviogetti di nuova dotazione (1952/53) : F-84 "G", ad Aviano ed F-84 "F" ad Istrana. Ed anche in questo rinnovato ruolo - Walterino ed il suo nominativo-radio "Tigre 18"- tornavano a conquistarsi una popolarità ben oltre gli ambienti del "Cinquantuno". Promosso Tenente a titolo onorifico, terminava l'invidiabile carriera ai comandi di
T-33 della Squadriglia traino-bersagli.
Congedato nel Marzo 1973 per "raggiunti limiti di età", l'antica stoffa, soprattutto dell'Uomo, si sono via via manifestate attraverso numerose attività e iniziative di carattere benefico, assistenziale e associativo a favore ed in seno a diversi Enti e sodalizi, sempre in posizioni di vertice presso gli organi direttivi degli stessi : Associazione Nazionale Orfani degli Aviatori, Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Mutilati dell'Aeronautica, Istituto Nazionale del Nastro Azzurro, Associazione Nazionale Arma Aeronautica (sezione di Treviso), Associazione Sottufficiali in congedo, Associazione Combattenti e Reduci ; per non citare che le più importanti !
A giusto riconoscimento di tanto infaticabile e disinteressato impegno, la prestigiosa nomina a
Cavaliere di Gran Croce conferitagli dal Presidente della Repubblica.